Amazon chiude la porta a Wikileaks

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I vertici di Amazon avrebbero deciso di non ospitare più sui propri server le pagine del sito Web Wikileaks; le scottanti rivelazioni e le conseguenti furiose polemiche suscitate dal sito Web avrebbero spinto Amazon a chiudere ogni rapporto con Julian Assange e soci.

Wikileaks non è però rimasto off line per molto tempo, è stata infatti operata una rapida migrazione delle sue pagine su una nuova piattaforma, il sospetto è però che presto altri provider prenderanno esempio da Amazon e cercheranno di fare "terra bruciata" intorno al sito.

Amazon non avrebbe fornito ancora delle motivazioni ufficiali relativamente alla sua iniziativa, in ogni caso, i documenti pubblicati da Wikileaks sono in Rete ormai da giorni e, anche oscurando completamente il sito, difficilmente si potrà risolvere una situazione già compromessa.

A questo punto, mentre Assange si è dato alla macchia inseguito da un'accusa per stupro, non resta che aspettare le nuove rivelazioni del sito Web che, secondo le anticipazioni, riguarderebbero un importante istituto bancario statunitense e il suo ruolo nella recente crisi finanziaria.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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