AMD: la Legge di Moore non è più valida

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Secondo la cosiddetta "Legge di Moore" circa ogni biennio il numero di transistor raddoppia moltiplicando contestualmente e in eguale misura anche le prestazioni dei processori; Goordon Moore ha oggi più di 80 anni e il suo enunciato sarebbe stato ormai confutato.

John Gustafson, Chief Product Architect della AMD, avrebbe individuato nella migrazione dalle architetture a 28 nanometri verso quelle a 20 nanometri la fine della validità della Legge citata; in pratica essa dovrebbe diventare argomento del passato che l'obsolescenza dei i chip x86 attualmente adottati nei Pc di ultima generazione.

Quali le implicazioni di questo cambiamento epocale? In pratica, se nei prossimi anni non vi saranno importanti passi avanti nei processi per la miniaturizzazione dei transistor, l'evoluzione dei processori potrebbe subire una battuta d'arresto con riflessi negativi sull'incremento delle performances.

Teoricamente le tecnologie per evitare questo scenario sarebbero già disponibili, il problema è che si tratta di sistemi che dovrebbero dimostrarsi compatibili con finalità commerciali, per cui i processori del futuro non potranno essere prodotti in massa se ritenuti troppo costosi al momento della vendita.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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