La Cina rinuncia al porno-filtro

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Il governo di Pechino ha rinviato a data da destinarsi l'introduzione dell'annunciato filtro contro la pornografia preinstallato sui Pc dei cittadini cinesi; la decisione è stata presa poco prima che entrasse in vigore l'obbligo di vendere unicamente postazioni con il filtro già installato.

Green Dam (la "Diga Verde"), questo il nome del filtro software, aveva suscitato polemiche e critiche sia da parte dei cittadini cinesi che da organi ufficiali degli Stati Uniti e dell'Unione Europea; il governo afferma di aver rimandato l'introduzione del filtro per concedere altro tempo ai costruttori di Pc.

I detrattori del filtro hanno portato all'attenzione del pubblico temi pesanti come i diritti d'autore sul software e i rischi per la sicurezza degli utenti; Gran Dam avrebbe dovuto combattere la pornografia, ma nella sua Black List erano presenti anche termini legati alla politica e ai diritti umani.

A questo punto è probabile che il governo cinese abbandoni definitivamente il progetto; rimane da vedere quali altre soluzioni troverà Pechino per controllare l'attività degli utenti in Rete senza sucitare nel contempo troppo clamore in patria o all'estero.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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