Facebook: quei "Mi piace" sono troppi per essere veri

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Secondo Ashkan Soltani, operatore nel settore della sicurezza informatica negli USA, il social network più grande della Rete incrementerebbe autonomamente la quantità dei "Mi piace" relativi ad una pagina; un'azione che alcuni analisti avrebbero definito simile al Like fraud del black marketing.

Questo fenomeno avverrebbe in seguito alla ad una procedura continua di scansione dei messaggi privati che gli stessi vertici di Facebook non avrebbero mai negato; un indirizzo Web inviato tramite PVT riceverebbe quindi due ulteriori "Mi Piace" ad ogni esecuzione dell'algoritmo.

Nello stesso modo, anche la pagina relativa ad un'URL postata in bacheca tramite commento sarebbe coinvolta dal medesimo aumento nel numero dei "Mi Piace"; il fatto che tale commento sia stato pubblicato come aggiornamento del proprio status non ne modificherebbe l'effetto.

Soltani avrebbe sottolineato che, a suo parere, il problema rilevato non riguarderebbe il semplice incremento di un contatore; gli utenti potrebbero infatti essere incentivati a spendere i propri soldi su pagine Web la cui quantità di "Mi piace" non corrisponderebbe a quella realmente prodotta dai visitatori.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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