Facebook vieta l'uso di "face" e "book" come suffissi

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Facebook vieta l'uso di "face" e "book" come suffissi © Pexels

Dopo aver smosso mari, monti e avvocati per rivendicare il proprio diritto esclusivo di utilizzare il termine "Face" all'interno di trademark e brand, i vertici del Sito in Blue sarebbero intenzionati a vincolare con dei brevetti anche altre parole di uso comune.

Tra i termini per i quali il gruppo capitanato da Mark Zuckerberg vorrebbe rivendicare dei diritti vi sarebbero anche la sola lettera "F", l'abbreviazione "FB", il numero "0", la parola "Wall" nonchè "Facepile", "F8","Friendfeed" e, neanche a dirlo, il comunissimo "Book".

In attesa delle decisioni dell'ufficio brevetti, Facebook ha già cominciato a porre dei paletti inserendo nella licenza d'utilizzo del suo servizio anche una clausola in cui gli iscritti prendono l'impegno di non utilizzare i termini presenti in un'apposita lista per i propri progetti.

La necessità da parte del social network di vietare anche l'utilizzo di parole diffusamente utilizzate, deriverebbe dal fatto che esse sarebbero indirettamente associate a Facebook e permetterebbero a piattaforme e applicazioni di terze parti di godere di "luce riflessa" senza richiedere alcuna autorizzazione.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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