Il file sharing stimola la vendita di brani musicali

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Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, coloro che frequentano i canali per il P2P e scaricano brani musicali tramite file sharing sarebbero anche i maggiori acquirenti di tracce digitali; non si tratta di un'apologia della pirateria, ma della conclusione di una ricerca svolta in questi giorni dall'American Assembly.

L'associazione, avrebbe dato vita ad un sondaggio telefonico i cui risultati sono contenuti nel report intitolato Copy Culture Survey; i dati raccolti evidenzierebbero una propensione all'acquisto superiore del 30% rispetto alla media proprio in coloro che vengono considerati i nemici giurati delle case discografiche.

Il dato, per quanto sorprendente, andrebbe comunque interpretato, è infatti logico pensare che coloro che scaricano più frequentemente brani musicali siano anche dei fruitori assidui di musica in generale e che quindi siano più propensi a spendere per essa.

Ma lo studio potrebbe anche sottolineare come le strategie adottate fino ad ora per combattere la pirateria potrebbero essere sbagliate, soprattutto in quanto orientate unicamente alla repressione di soggetti identificati essenzialmente come parassitari.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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