Un futuro off-shore per WikiLeaks?

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WikiLeaks, il sito di controinformazione fondato da Julian Assange, potrebbe presto trasferire i propri dati dai server attualmente localizzati in Islanda e in Svezia verso una destinazione molto particolare, si tratta infatti di una piattaforma petrolifera situata a 10 Km dalla costa britannica.

Sealand

Per la precisione la meta scelta sarebbe Sealand che, nostante sia poco più di un pezzo di ferraglia arrugginito in mezzo al mare, costituisce una sorta di semi-nazione, un auto-proclamato principato che vanta sovranità indipendente dove abiterebbero appena 5 persone.

Sealand si trova in acque internazionali, quindi le leggi in vigore negli altri paesi non valgono per questa piccola realtà, migrare verso di essa garantirebbe a WikiLeaks una maggiore indipendenza e quindi una libertà superiore nel diffondere i propri contenuti senza praticamente controlli.

La piattaforma/principato non sarebbe nuova a questo tipo di esperienze, nel 2008 infatti essa era stata scelta come sede per la collocazione di un server denominato HavenCO il cui funzionamento si è però interrotto improvvisamente senza che se ne conoscessero i motivi.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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