Giappone: il telefono diventa una spia

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Giappone: il telefono diventa una spia © Pexels

L'azienda giapponese KDDI, il secondo provider telefonico giapponese, ha realizzato una nuova tecnologia per gli smartphone che consente di spiare non soltanto le comunicazioni degli utilizzatori, ma anche i loro movimenti e addirittura le loro emozioni.

Nel Vecchio Continente una tecnologia del genere sarebbe di sicuro poco gradita, ma nel marziale, iperattivo e severissimo Giappone essa rappresenta semplicemente uno strumento in più grazie al quale il datore di lavoro potrà monitorare i lavoratori e incrementarne la produttività.

In pratica, combinando l'azione del GPS e dell'accellerometro ormai presenti in tutti gli smartphone, questa tecnologia dovrebbe consentire di localizzare in ogni momento l'utilizzatore e di comprenderne comportamenti e stati d'animo, semplicemente registrando i movimenti del dispositivo.

Così sarà possibile capire se un dipendente cammina oppure sale le scale, se è calmo o si innervosisce; tutti i dati utili al datore di lavoro potranno essere inviati in tempo reale ad un apposito server in grado di memorizzarli ed analizzarli.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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