Google: aste per l'advertising a prova di privacy

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Google: aste per l'advertising a prova di privacy © Pexels

Mountain View ha reso noto che a partire dal mese di febbraio del prossimo anno i dati protetti da privacy non verranno più comunicati alle aziende nel corso delle aste per l'advertising. Tale iniziativa sarebbe stata motivata dall'esigenza di rispettare le osservazioni pervenute in tema di protezione dei dati personali da parte delle istituzioni europee.

L'efficacia degli annunci pubblicitari non dovrebbe essere influenzata da questo pur importante cambiamento, gli algoritmi di Google dovrebbero comunque garantire un elevato livello di targhetizzazione anche se gli spazi di manovra a disposizione degli inserzionisti potrebbero assottigliarsi. I vertici di Big G intendono scongiurare qualsiasi rischio di identificazione degli utenti per finalità di marketing.

I richiami dell'Unione Europea potrebbero trasformarsi nel breve periodo in pesanti sanzioni e, considerando che diverse autorità antitrust (quella irlandese in primis) starebbero svolgendo delle verifiche riguardo all'operato del colosso californiano nel Vecchio Continente, la strategia ideale sembrerebbe essere quella della massima conformità possibile al GDPR (General Data Protection Regulation).

La decisione di Sundar Pichai e soci non arriverebbe del tutto inattesa, soprattutto considerando che nel corso degli ultimi mesi il gruppo ha dimostrato di voler restringere le maglie di protezione intorno ai dati degli utenti. Per fare un esempio in merito, basti pensare che alcuni editori sono ormai costretti a richiedere il consenso dei potenziali clienti prima di mostare loro advertising in target.

E' prevedibile che nel lungo periodo gli inserzionisti siano destinati a godere di una libertà creativa sempre più limitata, è infatti ormai chiaro che Google voglia puntare sulla generazione automatica di annunci tramite l'ausilio di tecnologie basate sull'Intelligenza Artificiale e il Machine Learning. Un'impostazione del genere potrebbe però rafforzare ancora di più la posizione di Mountain View in tale settore.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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