GroupM bandisce BitTorrent dall'advertising

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Anche se il suo nome non è noto quanto quello di altre importanti realtà della Rete, GroupM è una società con sedi in vari continenti che ha una grande influenza sull'advertising in Rete, la sua blacklist costituisce un vero e proprio punto di riferiemento per i publishers.

GroupM gestisce, infatti, numerosi canali pubblicitari e finire sulla sua "lista nera" equivale ad una specie di "scomunica" nonché ad una sostanziosa perdita dal punto di vista economico, questa volta in essa sarebbero finiti oltre 2 mila nomi a dominio, gran parte dei quali dedicati al file sharing tramite BitTorrent.

Tra le "vittime" di questa iniziativa vi sarebbero alcuni nomi eccellenti come BitTorrent.com e Archive.org (che non si occupano direttamente della condivisione di file tramite P2P), e il notissimo servizio per l'hosting remoto RapidShare.

Il pericolo è che l'inserimento indiscriminato nella blacklist di siti che mettono a disposizione risorse tramite protocollo BitTorrent potrebbe generare involontariamente anche dei "falsi positivi", molte distribuzioni di Linux vengono, infatti, lecitamente condivise utilizzando questo formato.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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