Microsoft Azure: prima la lotta al Coronavirus

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La necessità di contenere la pandemia di Coronavirus (COVID-19) ormai diffusa in quasi tutto il Mondo sta ponendo diversi interrogativi riguardanti la sostenibilità delle infrastrutture che in questo momento devono gestire il traffico di rete. Da parte sua anche Microsoft ha dovuto rivedere temporanemente le proprie strategie commerciali riguardanti Azure.

La Casa di Redmond infatti, si trova davanti alla necessità di fronteggiare una richiesta di risorse crescente e sempre più imponente, soprattutto a causa del fatto che in pochissimi giorni milioni di lavoratori sono stati praticamente costretti a spostare l'attività svolta presso le proprie abitazioni e di adottare le modalità di lavoro agile (smart working).

A questa platea già vasta dovrebbero essere aggiunte le iniziative per la formazione a distanza degli studenti nonché il traffico creato generato dallo streaming, dal gaming e da un utilizzo più massiccio della messaggistica istantanea. Per il momento, e per mantenere continuità di servizio, Azure ha quindi deciso di definire delle priorità.

Le Pubbliche Amministrazioni e le organizzazioni sanitarie impegnate nel contrasto al contagio dovranno avere e avranno la precendenza su qualsiasi altro soggetto. Così come altre Big Company, anche la compagnia guidata da Satya Nadella è convinta che ad oggi l'obbiettivo primario sia quello di uscire dall'emergenza nel più breve tempo possibile.

A tal proposito i responsabili di Azure starebbero monitorando costantemente la situazione e avrebbero già definito dei parametri sulla base dei quali destinare banda ai servizi essenziali, nello stesso modo verranno completate tutte le operazioni previste per il potenziamente dei Data Center pur garantedo la massima sicurezza dei lavoratori.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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