Oltre 250 mila siti Web bloccati in Australia

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Secondo quanto reso noto dalla ASIC (Australian Securities & Investments Commission), organizzazione che si occupa della tutela dei consumatori in Australia, le politiche attualmente in vigore nel paese contro la pirateria starebbero avendo effetti collaterali devastanti.

Il governo locale ha tentato più di una volta di introdurre in Rete dei filtri per la protezione della propriatà intellettuale, ma questi si sarebbero rivelati troppo spesso inefficaci, per cui si sarebbe passati ad una strategia basata sull'oscuramento in seguito ad un semplice sospetto.

Ciò avrebbe portato ad una vasta operazione di sequestro (teoricamente) selettivo che si sarebbe tradotta nell'inaccessibilità di oltre 250 mila siti Internet, la stragrande maggioranza dei quali non coinvolti in attività ricollegabili alla violazione di copyright.

La tecnica di oscuramento utilizzata dalla polizia federale australiana si baserebbe infatti sul classico blocco degli IP, una modalità che però non tiene conto delle pagine Web che condividono lo stesso indirizzo dei siti censurati e vengono immotivatamente coinvolte nel sequestro.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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