Il P2P e l'illusione dell'anonimato

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I ricercatori della Birmingham University hanno recentemente condotto una ricerca per rispondere ad una semplice domanda: quante possibilità ci sono che un utente venga colto in fallo metre condivide illegalmente contenuti protetti da copyright su BitTorrent?

Per lo studio sono stati monitorati i 100 file più scaricati tramite il noto canale per il P2P; i risultati dei controlli avrebbero evidenziato un dato capace di far crollare qualsiasi illusione di anonimato: sarebbero infatti sufficienti 3 ore per essere identificati ed (eventualmente) denunciati.

Quello che molti utenti maniaci del Torrent non sanno (o in alcuni casi fingono di ignorare), è che esistono delle società il cui compito è quello di tracciare i contenuti maggiormente condivisi; i dati raccolti verrebbero poi inviati agli editori per gli usi più disparati, quelli legali compresi.

Le Blocklist, largamente utilizzate dagli sharers per limitare le attività di monitoriaggio, risulterebbero praticamente inefficaci in questo senso, solo una minima parte dei peer che fanno riferimento alle società deputate al controllo del traffico sarebbe stata infatti identificata.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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