Il Parlamento Europeo spinge sull'Open Source

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Il parlamentare europeo belga Bart Staes ha recentemente inviato ai suoi colleghi una richiesta per una profonda revisione delle norme che regolano l'impiego di tecnologie a codice sorgente aperto; il loro utilizzo costituirebbe un'occasione per risparmiare su costi dei software.

Alla base dell'iniziativa non vi sarebbe a conti fatti l'intenzione di promuovere l'Open Source per le sue caratteristiche di libertà e pubblicità, ma un più pragmatico ragionamento sulle possibili soluzioni che potrebbero portare a rendere i blianci finanziari della UE meno dissestati.

E' da sottolineare che, oltre alle semplici dichiarazioni d'intenti, l'Europa deve fare i conti con un vincolo che impone a tutti gli stati membri di dotarsi a breve di infrastrutture telematiche per la diffusione di soluzioni per l'interoperabilità, come per esempio l'Open Data.

Gli interessi in gioco sono giganteschi, perdendo le commesse istituzionali i produttori di tecnologie Closed Source potrebbero perdere miliardi di Euro, ma la dura contingenza economica attuale potrebbe costituire un incentivo per la diffusione dell'Open Source.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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