La pirateria fa male: lo dice la IFPI

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La IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) rappresanta gli interessi economici dell'industria fonografica a livello internazionale; è quindi la prima vittima dell'inarrestabile pirateria digitale che ogni anno priva di ingenti risorse le majors dell'intrattenimento audio-video.

Forse perchè stanca del ruolo di "cattiva" che le è stato ritagliato addosso, la IFPI ha deciso di produrre un dacalogo in cui vengono illustrati voce per voce tutti i danni e le ipocrisie che stanno dietro a quella che è la loro più feroce concorrente: l'industria della pirateria e della condivisione illegale di file coperti da diritti d'autore.

Tra le voci elencate, spiccano quelle relative ad alcuni siti internet come Piratebay e Allmp3 che spacciandosi per baluardi della libertà di condivisione tra gli utenti del Web incamerano milioni di dollari in entrate pubblicitarie.
L'annosa questione è troppo complessa per essere commentata in un breve articolo, il lettore potrà consultare il decalogo su questa pagina e farsi la sua opinione a riguardo.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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