I post da non scrivere per trovare lavoro

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Secondo una recente rilevazione, svolta dai ricercatori statunitensi dell'Università del North Carolina, esisterebbe una relazione inversa tra la pubblicazione di post dedicati ad alcune tematiche su Facebook e possibilità di trovare lavoro presso le aziende.

Questo fenomeno sarebbe motivato dal fatto che, ormai sempre più di frequente, i selezionatori del personale utilizzerebbero i post pubblicati dai candidati sui social network quale criterio per determinare o meno l'assunzione di un nuovo lavoratore.

Nello specifico, le aziende ricercherebbero nei profili dei candidati indizi riguardanti l'eventuale consumo/abuso di bevande alcoliche o di droghe leggere, abitudini considerate particolarmente lesive per i livelli di produttività dei dipendenti.

In realtà però, dalla stessa ricerca emergerebbe che, non di rado, i reclutatori interpreterebbero in modo errato le informazioni contenute nei profili, questo perché in molti casi gli utilizzatori di Facebook (così come di Twitter e Instagram) cercherebbero di costruire un'identità on line diversa da quella reale...

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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