Sundar Pichai: l'AI necessita di regole

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Sundar Pichai, massimo dirigente di Alphabet il conglomerato finanziario di cui fa parte Google, ha recentemente affermato che il settore delle tecnologie dedicate all'Intelligenza Artificiale è troppo importante per non essere regolato. I governi dovrebbero creare delle normative appositamente dedicate ad uno sviluppo armonioso e alla sicurezza del comparto.

Sempre a parere di Pichai, le grandi opportunità offerte dalla AI per il miglioramento della vita delle persone non dovrebbero permetterci di ignorarne i potenziali rischi. Alphabet si è dotata di policy specifiche per evitare derive imprevedibili e le istituzioni potrebbero prendere ispirazione da queste ultimi per definire le proprie linee guida.

Pichai ha inoltre ricordato che la sua compagnia si è chiamata volontariamente fuori da un mercato potenzialmente anche molto lucrativo come quello delle soluzioni per il riconoscimento facciale, questo per il timore che esse potessero essere utilizzate per la sorveglianza di massa con un effetto estremamente negativo sulla privacy.

Al di là delle scelte di reponsabilità, Alphabet opera da tempo in alcuni settori in cui l'Intelligenza Artificiale viene diffisamente adottata, a tal proposito basterebbe citare alcune sussidiarie come Waymo (per la guida autonoma), Google Health (prodotti e servizi per la cura della salute) e lo stesso Google (per il miglioramento dei risultati delle ricerche e l'advertising).

Curiosamente, il CEO di Mountain View avrebbe deciso di presentare l'esempio di Internet per spiegare quanto le tecnologie fuori controllo possano rappresentare un pericolo, il Web infatti sarebbe cresciuto senza regole precise (soprattutto nella sua fase iniziale) è ciò avrebbe determinato il proliferare di fenomeni deleteri come le fake news.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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