Web: grandi aziende e regime cinese

  • Facebook
  • Twitter
  • Linkedin
  • Email
  • CommentaScrivi un commento
  • ForumDiscuti sul forum
  • PrecedenteVideo-noleggio in crisi: colpa della pirateria on-line
  • SuccessivoCrowdFundMe raccoglie capitali online per le startup

La Cina è il mercato del futuro, quello che garantisce maggiori possibilità di espansione; il fatto che in quel paese i diritti umani siano l'ultima preoccupazione del regime così come la libertà di espressione, rappresenta (almeno di facciata) un ostacolo per gli investitori.

Come conciliare la voglia di fare business attraverso il mercato libero in un paese che non è libero con le istanze di democrazia? Google, Yahoo! e Microsoft hanno creato un codice di autoregolamentazione (qui quello di Google) che dovrebbe salvare capra e cavoli.

Inutile dire che le policy prescritte sono molto flessibili e basate più sulle dichiarazioni di intenti che sulle prese di posizione, quello che conta è fare soldi; la libertà di parola in Rete è per la Cina un obiettivo difficile a realizzarsi, né al momento sembra economicamente conveniente.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

Non perderti nessuna news!

I commenti degli utenti

I commenti sono liberi: non è necessario iscriversi per poter commentare su questa pagina. Tutti i commenti, tuttavia, sottoposti alle linee guida di moderazione e prima di essere visibili devono essere approvati da un moderatore.

Oppure leggi i commenti degli altri utenti