WebTax: tassare le Big Tech dove generano profitti

  • Facebook
  • Twitter
  • Linkedin
  • Email
WebTax: tassare le Big Tech dove generano profitti © Depositphotos

Più volte annunciata, la famigerata WebTax continua a farsi attendere, se non altro perché una sua applicazione in ambito OCSE necessita del parere preventivo da parte di ben 130 Paesi. Questa volta però è stata redatta una prima bozza che potrebbe mettere d'accordo tutti i mercati in causa, escluso probabilmente quello che potrebbe essere maggiormente colpito: gli USA.

Stando all'ultima proposta messa su carta, gli stati dovrebbero avere la prerogativa di tassare una quota dei profitti globali generati dalle grandi compagnie con utili elevati anche quando questi ultimi vengono registrati in giurisdizioni differenti. Di fatto la WebTax ha proprio questo obbiettivo, evitare che le multinazionali possano pagare soltanto le tasse previste dal Paese in cui hanno sede.

Se tale misura dovesse essere approvata, essa coinvolgerebbe anche quelle aziende che non hanno un sede fisica nello stato estero in cui operano e producono fatturato. In sostanza verrebbero bypassati gli effetti dei cosiddetti accordi territoriali, motivo per il quale non si potrà fare riferimento alla fiscalità concordata per l'apertura di una sede legale con l'obbiettivo di non pagare il dovuto negli altri mercati raggiunti.

Stando al contenuto della bozza, uno stato potrà calcolare l'aliquota relativa alla WebTax sulla base del fatturato generato da un'azienda nel territorio di riferimento. Per tassare l'attività di una compagnia, ivi comprese quelle che operano unicamente online, basterà che queste abbiano dato vita ad un legame economico con i consumatori di una determinata nazione.

La proposta prevede inoltre delle condizioni particolari da applicare nelle economie emergenti dove in buona parte dei casi le Big Company non attivano una propria sede fisica, in questi casi infatti ad essere tassata sarà la distribuzione dei prodotti e le aziende dovranno comunque pagare una quota minima da destinare al Paese in cui conducono il proprio business.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

Non perderti nessuna news!

I commenti degli utenti

I commenti sono liberi: non è necessario iscriversi per poter commentare su questa pagina. Tutti i commenti, tuttavia, sottoposti alle linee guida di moderazione e prima di essere visibili devono essere approvati da un moderatore.

Oppure leggi i commenti degli altri utenti