I motori di ricerca superano i media tradizionali

Un recente rapporto presentato dagli analisti di Edelman Trust Barometer testimonierebbe come nel 2015 il numero di nostri connazionali che si affidano ai media online come fonte di informazioni sarebbe cresciuto dal 50% al 61%; sostanzialmente i network sociali ed i motori di ricerca sarebbero tenuti in sempre maggiore considerazione rispetto ai media tradizionali.

Un risultato a netto svantaggio di questi ultimi che non riuscirebbero a tenere il passo con strumenti quali i quotidiani, le riviste e la televisione ancora troppo legati ai limiti dovuti alla distribuzione periodica, a strategie editoriali tendenzialmente conservatrici e ad un'imposizione fiscale sicuramente non favorevole.

Se da una parte i recentemente rinnovati vertici della FNSI (Federazione Nazionale della Stampa) avrebbero insistito sul concetto secondo il quale "i social network non sono informazione", dall'altra proprio i media tradizionali sembrerebbero soffrire sempre di più di un calo di credibilità che con il tempo potrebbe diventare irreversibile.

Attualmente le richieste della Federazione per una maggiore tutela dei produttori di contenuti da parte delle istituzioni, sembrerebbero sempre più orientate verso un irrigidimento delle normative per la protezione del Diritto d'Autore; ma sarebbero forse più costruttive e attuali delle riflessioni riguardanti l'osolescenza di alcuni media.

Puntare il dito contro i motori di ricerca e gli aggregatori di notizie online, cioè praticamente contro Google, potrebbe non rivelarsi alla lunga una strategia vincente, soprattutto per via del fatto che ad oggi molte delle entrate a favore degli editori deriverebbero direttamente o indirettamente proprio dalle ricerche degli internauti.