Solo il 14% delle aziende è Data Driven

L'IT Operations Readiness Index di Cisco avrebbe evidenziato come, ad oggi, le aziende dell'IT investirebbero quasi l'80% delle proprie disponibilità finanziarie nel sostenere le attività di routine. Per contro, rimarrebbe soltanto una parte residuale del budget da impiegare per l'innovazione dei processi di business e, in generale, per soluzioni basate su nuove tecnologie.

Stando a quanto dichiarato dai 1.500 dirigenti intervistati nel corso della rilevazione, il 40% di essi riterrebbe di utilizzare già ampiamente i dati disponibili attraverso le proprie infrastrutture informatiche per determinare le decisioni aziendali. Nel 68% dei casi sarebbe stato però previsto di effettuare ulteriori investimenti per le tecnologie Data Driven.

I ricercatori di Cisco hanno deciso di suddividere le aziende contattate in quattro diverse categorie: reactive, proactive, predictive e preemptive, apparterrebbero alle prime le realtà ancora immature dal punto di vista dell'utilizzo dei dati ai fini della produttività, si procederebbe poi per gradi di maturità ascendenti fino alle imprese preemptive che sarebbero soltanto il 14%.

Se tutto dovesse andare come previsto dai manager coinvolti, nel corso del prossimo biennio almeno il 33% delle società reactive dovrebbe divenire come minimo proactive. Nei casi migliori, appartenere alla categoria più elevata si potrebbe tradurre nel doppio delle probabilità di allocare automaticamente informazioni utili per la propria attività.

La necessità di raccogliere dati verrebbe considerata necessaria soprattutto per esigenze legate alla sicurezza (nell'82% dei casi). Meno diffuso l'impiego di modelli per l'Intelligenza Artificiale, utilizzati fino ad ora dal 51% delle aziende nonostante il fatto che oltre il 40% di esse considerino l'AI come il settore che contribuirà maggiormente all'automazione.