USA e Canada "in guerra" per la Web Tax

Il Presidente canadese Justin Trudeau avrebbe recentemente proposto una sua versione della famigerata Web Tax contro le grandi aziende dell'High Tech attirando le prevedibili ire statunitensi. A suo parere infatti l'annosa questione potrebbe essere risolta attraverso un prelievo pari al 3% sul fatturato maturato dalle compagnie.

Il calcolo dell'imponibile riguarderebbe in particolare i ricavi generati attraverso i settori dell'advertising online e dell'elaborazione dei dati messi a disposizione dagli utenti. Per quanto riguarda le società che potrebbero essere colpite da questa iniziativa, il premier nordamericano avrebbe identificato i gruppi con fatturato mondiale al di sopra del miliardo di dollari canadesi e dei 40 milioni in Canada.

Se tutto dovesse andare come previsto il balzello potrebbe essere applicato a partire dal I aprile del prossimo anno, ma è probabile che gli USA "rispondano all'attacco" minacciando l'imposizione di dazi sull'importazione di prodotti venduti dai vicini di casa. Tenendo conto dei paletti previsti da Trudeau, quasi tutte le compagnie obbligate a pagare dovrebbero essere infatti statunitensi.

In realtà la notizia di una Web Tax in salsa canadese non rappresenterebbe una novità assoluta, Trudeau l'aveva già proposta in ottobre durante la campagna elettorale per la sua rielezione. Ora però l'obbiettivo dovrebbe essere quello di ottenere un consenso quanto più vasto possibile intorno a tale misura, in modo che venga approvata senza particolari ostacoli.

A parere delle aziende Made in USA, un'eventuale imposizione della Web Tax in Canada non potrebbe che avere effetti negativi per tutti: da una parte le aziende degli Stati Uniti verrebbero ingiustamente discriminate, dall'altra potrebbero essere messi a rischio diversi investimenti statunitensi in Canada già programmati per il prossimo futuro.