Apple: i requisiti per distribuire App al di fuori dell'App Store

La Casa di Cupertino ha chiarito il funzionamento alcuni dei cambiamenti effettuati per l'adeguamento al DMA (Digital Markets Act), essi riguardano in particolare la possibilità di scaricare applicazioni e giochi da siti Web e store di terze parti. Rispetto a quanto accadeva fino a poco tempo fa, tale pratica è stata infatti autorizzata ma con dei vincoli ben precisi.

In primo luogo Apple ha sottolineato che una software house che decida di distribuire le proprie App anche al di fuori dell'App Store potrà farlo esclusivamente per queste ultime. Questo significa che per continuare ad operare all'interno del marketplace della Mela Morsicata non si potranno creare store che ospitino e permettano di scaricare titoli altrui.

In questo modo la compagnia di Tim Cook e soci cerca di limitare la crescita di marketplace concorrenti, per contro gli sviluppatori avranno la possibilità di proporre sistemi di pagamento alternativi a quello dell'App Store, senza particolari limiti di formato. è stato quindi abolito il template che in precedenza doveva essere utilizzato obbligatoriamente per lo stesso scopo.

Come anticipato, le software house potranno utilizzare sia gli store che i siti Web esterni al network di Apple per la distribuzione delle App. Nel caso in cui si opti per il sito Internet sarà richiesta l'iscrizione all'Apple Developer Program da non meno due anni di seguito così come un'App che sia stata scaricata almeno un milione di volte dall'App store nell'anno precedente in Unione Europea.

A questo proposito è necessario ricordare che rimane necessaria la procedura di notarizzazione con cui verificare la sicurezza delle App che vengono pubblicate sull'App Store. Una volta superati tutti i paletti imposti da Apple si potrà avere accesso a delle API (Application Programming Interface) con cui procedere alla distribuzione del software.