DuckDuckGo non ha censurato The Pirate Bay

Fino ad ora DuckDuckGo è stato proposto come un motore di ricerca indipendente grazie al quale gli utenti possono ricercare qualsiasi contenuto in piena libertà e nel pieno rispetto della privacy, proprio per questo motivo nelle scorse ore la piattaforma ha ricevuto alcune critiche a causa della scomparsa di buona parte dei siti Web pirata dai risultati.

Tra i primi ad accorgersi di questo cambiamento vi sarebbero stati i responsabili di TorrentFreak che formulando alcune query avrebbero notato la mancanza dall'indice di alcuni servizi tra cui anche YouTube-dl, un download manager rilasciato sotto licenza Open Source che permette di scaricare video dalla piattaforma di Mountain View e diversi altri servizi.

Stesso discorso per altre realtà molto note come per esempio The Pirate Bay, nello specifico quest'ultimo sarebbe risultato irreperibile anche utilizzando la stringa "site:thepiratebay.org". Un comportamento anomalo che i certi casi sarebbe stato interpretato con la volontà di conformarsi a quanto previsto dal DMCA (Digital Millenium Copyright Act).

L'amministratore delegato di DuckDuckGo conferma la libertà degli utenti di accedere a qualsiasi contenuto

Per placare qualsiasi polemica è dovuto intervenire a riguardo lo stesso Gabriel Weinberg, CEO di DuckDuckGo, affermando innanzitutto che nessuna della risorse precedentemente citate è stata cancellata dall'indice del motore di ricerca. Alla base dei problemi risontrati vi sarebbe invece un semplice difetto nel funzionamento dell'operatore "site:".

I siti Web pirata dovrebbero quindi tornare presto tra i risultati disponibili per gli utilizzatori, ciò invece non dovrebbe accadere in futuro per quanto riguarda altri motori di ricerca, come per esempio Google, i cui algoritmi sono stati modificati da tempo per escludere dal proprio indice alcuni dei maggiori operatori online nel settore della pirateria digitale.