Facebook: nuove armi contro le fake news

  • Facebook
  • Twitter
  • Linkedin
  • Email
  • CommentaScrivi un commento
  • ForumDiscuti sul forum
  • PrecedenteAmazon: Bezos lascerà la carica di CEO il 5 luglio
  • SuccessivoAmazon Connect diventa una compagnia telefonica?
Facebook: nuove armi contro le fake news © Depositphotos

Menlo Park ha deciso di intraprendere alcune nuove iniziative dedicate al contrasto della disinformazione online, l'idea è in sostanza quella di combattere le fake news disincentivandone la pubblicazione e facendo in modo che le pagine Facebook create dagli utenti non siano tentate di condividerle per conquistare velocemente nuovi iscritti.

Per questo motivo, quando un utente deciderà di iscriversi ad una nuova pagina, e questa dovesse avere pubblicato contenuti fasulli in passato, visualizzerà un'apposita notifica sotto forma di pop-up. Quest'ultimo conterrà un link cliccando il quale si potranno consultare i dettagli dell'attività di fact checking operata sulle fake news condivise.

Una notizia forse ancora più interessante riguarda l'attività di controllo che d'ora in poi verrà estesa anche a ciò che viene pubblicato dai singoli utenti, quelli che verranno colti a pubblicare fake news saranno penalizzati come già succede alle pagine e ai gruppi e i loro post risulteranno via via sempre meno evidenti nel news feed del social network.

Sempre in un'ottica di disincentivazione, Facebook integrerà un sistema di notifiche pensato appositamente per spiegare quelle che potrebbero essere le conseguenze della condivisione di fake news, azioni di questo tipo verranno punite in termini di visibilità e si potranno ricevere ulteriori informazioni sul debunking effettuato che consentiranno di valutare ulteriormente la veridicità di un contenuto.

Secondo una rilevazione effettuata da Facebook con lo scopo di individuare le aree da cui provengono la maggior parte delle fake news, attualmente il Paese in cui questo fenomeno è più diffuso sarebbe la Russia ma ancora realtà come gli Stati Uniti, l'Ucraina, l'Iran e il Myanmar sembrerebbero essere particolarmente attive su questo fronte.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

Non perderti nessuna news!

I commenti degli utenti

I commenti sono liberi: non è necessario iscriversi per poter commentare su questa pagina. Tutti i commenti, tuttavia, sottoposti alle linee guida di moderazione e prima di essere visibili devono essere approvati da un moderatore.

Oppure leggi i commenti degli altri utenti