Facebook smentisce il suo coinvolgimento nel Datagate

Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha recentemente pubblicato un articolo in cui smentisce ogni coinvolgimento del suo gruppo nello scandalo Datagate; secondo quanto comunicato dal Golden Boy della Rete, Menlo Park non avrebbe mai partecipato al progetto PRISM.

Non solo, i vertici del social network non avrebbero mai ricevuto dai servizi segreti statunitensi, dalle autorità di Washington o da qualsiasi altra istituzione governativa americana alcuna richiesta riguardante la cessione di grandi quantità di dati e metadati.

Zuckerberg avrebbe quindi affermato che le sole informazioni cedute alle autorità sarebbero state rese disponibili dopo un'attenta verifica delle norme che regolano la protezione della privacy degli utenti; dichiarazioni in pieno contrasto con quelle della "talpa" Edward Snowden.

Sempre secondo il CEO del Sito in Blue, Facebook incoraggerebbe attivamente una politica più trasparente da parte dei governi nell'accesso ai dati personali disponibili in su Internet, ciò consentirebbe di rafforzare le libertà civili rendendo il Web un posto più sicuro.