I colossi del Web sfidano Washington per la privacy

Le istituzioni statunitensi sembrerebbero seriamente intenzionate ad autorizzare per legge il controllo governativo sulla corrispondenza digitale dei cittadini americani (e probabilmente non solo); questo progetto sarebbe osteggiato innanzitutto dalla Casa di Redmond che avrebbe già trovato alcuni importanti alleati per la sua battaglia.

Oltre a quello di Microsoft, anche anche altri colossi del Web come per esempio Mountain View, la Casa di Cupertino, Mozilla e Amazon si sarebbero schierati contro Washington in difesa della privacy dei propri utenti; a questo punto il Dipartimento di Giustizia degli USA avrà di fronte una compagine particolarmente compatta ed economicamente rilevante.

In discussione vi sarebbe il cosiddetto "Patriot Act", normativa anti-terrorismo introdotta negli Stati Uniti dopo la tragedia dell'11 settembre 2001; essa prevede che le autorità giudiziarie possano accedere alla posta elettronica di un individuo senza che questo fornisca alcuna autorizzazione o venga informato delle indagini in corso.

Secondo quanto esposto dai soggetti contrari al provvedimento, il controllo del Governo sulle comunicazioni private senza le tutele previste dal diritto di corrispondenza rappresenterebbe una palese violazione dei dettami costituzionali; Microsoft e le altre società coinvolte non vorrebbero negare la loro collaborazione ma ciò dovrebbe avvenire nel rispetto delle prerogative dei cittadini.

Da tempo i colossi dell'High Tech sono protagonisti di un vero e proprio braccio di ferro con le istituzioni americane, basterebbe citare il caso relativamente recente della Apple che decise di non fornire l'accesso ai dati di un iPhone oggetto di indagine per la strage di San Bernardino avvenuta alla fine dello scorso anno.