Il coordinamento informatico è competenza dello Stato

Stefano Quintarelli, uno dei padri della Rete italiana oggi tra i deputati di Scelta Civica, è riuscito a far approvare all'unanimità un emendamento che era stato bocciato in precedenza dal Governo; una decisione istituzionalemente "sofferta" che potrebbe influenzare in modo considerevale le future decisioni sulle infrastutture dell'Internet nostrano.

In sostanza l'emendamento di Quintarelli, passato grazie ad un raro sostegno trasversale da parte dei nostri parlamentari appartenenti alle diverse compagini, stabilisce che lo Stato debba avere competenza centrale nel coordinamento informatico così come in quello della gestione dei dati e delle già citate infrastrutture.

Il deputato condivide questo successo con i componenti dell'Intergruppo Parlamentare per l'Innovazione, il fatto che l'emendamento sia stato votato favorevolmente da appartenenti a formazioni politiche molto diverse tra loro, e quasi sempre in contrapposizione, lo si dovrebbe in particolare al lavoro svolto da questi ultimi.

Secondo quanto affermato dallo stesso Quintarelli, a decretare il successo del suo emendamento sarebbe stato paradossalmente il ritiro avvenuto dopo la bocciatura del Governo, ciò avrebbe permesso di trovare il tempo per le alleanze politiche divenute indispensabii per evitare un secondo (e probabilmente definitivo) respingimento.

Sostanzialmente, grazie a questo passaggio parlamentare lo Stato avrà la possibilità di scrivere le regole riguardanti i processi e le piattaforme da adottare a livello nazionale e che le regioni dovranno osservare; l'emendamento è stato introdotto direttamente in Costituzione modificando alcuni commi dell'articolo 117.