Digital Divide per 3.8 miliardi di persone

Una recente rilevazione della Web Foundation, organizzazione della quale fa parte anche il "padre" di Internet Tim Berners-Lee, evidenzierebbe come la diffusione degli accessi alla Rete a livello mondiale stia attraversando una fase di flessione. Il superamento completo del Digital Divide sembrerebbe quindi un traguardo ancora molto lontano da raggiungere.

Per avere un'idea del calo in atto basti pensare che nel corso del 2007 l'incremento era stato del 19%, mentre lo scorso anno non si sarebbe andati oltre il 6%. A oggi le persone ancora escluse sarebbe non meno di 3.8 miliardi, in massima parte donne, residenti in aree rurali e appartenenti alle zone meno sviluppate del continente africano.

Si potrebbe pensare che il calo dell'ultimo decennio possa essere motivato da una saturazione delle connessioni nelle economie più avanzate del pianeta. Probabilmente questo fattore ha avuto effettivamente un ruolo, ma ciò non farebbe altro che sottolineare la distanza sempre più ampia tra paesi ricchi e realtà ancora sottosviluppate.

Un'altra considerazione importate riguarda il fatto che non si sarebbe trattato di una decremento graduale, a partire dal 2015 vi sarebbe stato infatti un vero e proprio crollo le cui ragioni, sempre secondo la Web Foundation, andrebbero ricercate soprattutto nei costi troppo elevati delle infrastrutture di Rete, praticamente assenti in alcune regioni del Mondo.

Non stupisce quindi scoprire che attualmente quasi il 99% degli Islandesi posseggono un accesso ad Internet contro poco più dell'1% degli Eritrei. Le Nazioni Unite puntano a garantire una connessione per tutta la popolazione mondiale entro il 2020, ma è ormai chiaro che ciò non sarà possibile a meno di non ricorrere immediatamente a strategie completamente nuove, basate, ad esempio, sull'uso dei satelliti e dei palloni aerostatici.