Filtro anti-porno obbligatori per decreto?

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Filtro anti-porno obbligatori per decreto? © Unsplash

L'articolo, il 7 bis (Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio) della Legge sulla Giustizia in discussione presso il Parlamento stabilisce che i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica debbano prevedere sistemi di parental control per i contenuti inappropriati per i minori e di blocco a contenuti riservati a un pubblico maggiorenne.

Lo stesso articolo prevede che tali servizi debbano essere gratuiti e disattivabili su richiesta del consumatore e più precisamente del titolare del contratto. Nel contempo i provider di telefonia, reti televisive e comunicazioni elettroniche avranno l'obbligo di fornire forme di pubblicità adeguate di tali servizi in modo da assicurare che i consumatori possano effettuare delle scelte informate.

Il testo, a firma della Lega da un'iniziativa del senatore Simone Pillon, riporta anche che in caso di violazione degli obblighi prescritti l'AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) possa ordinare all'operatore di cessare la propria condotta e di restituire le eventuali somme ingiustificatamente addebitate ai consumatori, indicando un termine non inferiore a 60 giorni per l'adempimento.

In termini più semplici, se l'articolo 7 bis dovesse essere approvato un utente che volesse usufruire di contenuti per adulti dovrà formulare un'esplicita richiesta al proprio provider a patto di essere la stessa persona che ha attivato il contratto di fornitura del servizio. Chiaramente il riferimento ai contenuti per adulti non riguarda soltanto la pornografia ma qualsiasi rappresentazione esplicita che possa essere considerata disturbante per un minore.

La possibilità che l'articolo venga approvato non è remota, i tempi per la discussione sono infatti molto ristretti in quanto il decreto dovrà essere convertito in legge entro il 29 giugno 2020, un eventuale rinvio potrebbe essere però adottato dal punto di vista attuativo in attesa di incontrare gli operatori e accordare con essi i termini per la sua applicazione.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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