Google: Bard è anche un programmatore

Tra le funzionalità più rilevanti di ChatGPT, il chatbot sviluppato da OpenAI, finanziato da Microsoft e basato sul modello generativo GPT (Generative Pre-trained Transformer), vi è anche la sua capacità di produrre codice sorgente in vari linguaggi di programmazione sulla base di input testuali (o "prompt") da parte degli utilizzatori.

Tale caratteristica ha creato non poche preoccupazioni presso gli ambienti che ruotano intorno al coding, questo perché in modo forse un po' inatteso gli LLM (Large Language Models) potrebbero essere presto o tardi in grado di sostituire dei professionisti fino ad oggi ritenuti indispensabili come appunto i programmatori e gli sviluppatori.

Indipedentemente da quelli che saranno gli esiti per il mercato del lavoro la strada sembrerebbe esser però già tracciata, tanto che anche quello che ad oggi è considerato (a torto o a ragione) il maggior concorrente di ChatGPT, Google Bard, sarebbe stato implementato per generare codice, testarlo e offrire tutte le funzionalità necessarie per il debugging.

A confermarlo sono stati gli stessi portavoce di Mountain View che hanno sottolineato come ad oggi la piattaforma sia in grado di produrre rapidamente codice in vari linguaggi ampiamente utilizzati come per esempio JavaScript, Java, Go, C++ e Python. Chiaramente tutti gli output dovranno essere controllati attentamente per comprenderne il livello di qualità.

Ad oggi Google Bard non è ancora accessibile a tutti, l'Europa è per esempio esclusa dalla fase di sperimentazione in atto. Big G ha comunque anticipato che le feature per il coding sono state introdotte con l'intenzione di fornire un alto livello di integrazione con i servizi del network di Google, come per esempio Colab (per la ricerca) e Fogli.