Intel: incentivi per uno stabilimento italiano?

Come confermato nelle scorse settimane da alcune anticipazioni giornalistiche, il chipmaker statunitense Intel sarebbe intenzionato ad aprire un nuovo stabilimento per la produzione di semiconduttori in Europa. I candidati più accreditati per la realizzazione di questo progetto sembrerebbero essere per il momento Italia e Germania.

In un periodo storico interessato da un chip shortage per molti versi inedito in quando a dimensioni, la creazione di un centro dedicato alla produzione di componenti determinerebbe una ricaduta economica ed occupazionale importante per qualsiasi aerea sia destinato ad ospitarlo. Quindi come convincere Intel a optare per la nostra Penisola?

Attualmente il Governo sarebbe al lavoro per formulare una serie di proposte e agevolazioni finalizzate a persuadere l'azienda di Santa Clara. La sede scelta per lo stabilimento di Pat Gelsinger e soci dovrebbero essere Torino, e nello specifico l'area di Mirafiori già matura dal punto di vista industriale, o in alternativa quella del catanese.

In gioco vi sarebbe un investimento pari a 4 miliardi di euro soltanto in fase di startup, successivamente l'entità dell'impegno potrebbe addirittura raddoppiare con centinaia di nuove assunzioni. Oltre a questo risultato si otterrebbe anche quello di diminuire la dipendenza tecnologia europea dai produttori esteri entrando in un mercato che fino ad ora ha visto gli stati membri ai margini.

E' comunque logico pensare che la scelta della sede dipenderà da diversi fattori e con tutta probabilità Intel finirà per optare per il Paese che riuscirà a garantire costi energetici contenuti, un sostegno adeguato in termini di capitali pubblici, incentivi fiscali, snellimento burocratico e costi non eccessivi per la forza lavoro. Da questo punto di vista la Germania rappresenta quindi una concorrente temibile.