LinkedIn assolto per la sicurezza degli account Premium

Edward Davila, giudice californiano chiamato a pronunciarsi sul caso, avrebbe deciso di rigettare le accuse rivolte contro il social network professionale LinkedIn nel quadro di una class action promossa da alcuni utenti possessori di account Premium.

In pratica, i vertici della piattaforma avrebbero dovuto difendersi da un'iniziativa legale mossa da un gruppo di querelanti che lamentavano l'assenza di sistemi di sicurezza appositamente dedicati alla protezione dei dati relativi alle iscrizioni a pagamento.

Dopo aver attentamente analizzato le policy del servizio, il giudice non avrebbe potuto far altro che constatare l'utilizzo delle medesime misure protettive sia per gli account free che per quelli Premium, indi per cui, avendo accettato un contratto, la controparte non avrebbe nulla a pretendere da LinkedIn.

Davila si sarebbe inoltre dimostrato particolarmente seccato dal fatto che i promotori della class action non avessere letto con attenzione le clausole relative alla sicurezza prevista dal network sociale; una leggerezza imperdonabile per chi dovrebbe difendere le sue ragioni proprio sulla base di un contratto.