Netflix e il problema delle credenziali condivise

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Netflix e il problema delle credenziali condivise

Secondo una rilevazione svolta dai ricercatori del Leichtman Research Group il 33% degli abbonati al servizio di video streaming Netflix negli Stati Uniti condividerebbe le proprie credenziali di accesso con altri utenti, un fenomeno dovuto al fatto che buona parte degli utilizzatori cercano di risparmiare sulle spese per il servizio dividendole con amici e conoscenti o tramite piattaforme dedicate.

Lo studio sarebbe stato condotto analizzando i comportamenti di un campione composto da 4.400 persone, 2/3 delle quali accederebbero regolarmente a Netflix senza condividere i propri dati di accesso con soggetti estranei a quelli del proprio nucleo familiare. In tutti gli altri casi sarebbero si sarebbero diffuse modalità che in teoria la compagnia non dovrebbe consentire.

Netflix non è l'unica realtà del suo settore e il vero e proprio fiorire delle nuove offerte nel corso degli ultimi anni (Prime Video, Disney+, HBO Max, Apple TV+..) avrebbe portato alla creazione di pacchetti che potrebbero rivelarsi anche molto costosi se fruiti da una sola persona, il fatto di poterli condividere comporta quindi un risparmio considerevole.

Nello specifico di questi ultimi sembrerebbe che almeno il 23% del campione sottoposto a sondaggio ne avrebbe attivato uno, nel 7% dei casi il pagamento non verrebbe effettuato internamente ad una famiglia ma da un utente esterno ad essa. A contribuire a questo fenomeno sarebbe in particolare l'utenza più giovane, cioè le persone di età compresa tra 18 e 35 anni.

Netflix ha più volte sottolineato che la possibilità di condividere le credenziali riguarda unicamente utilizzatori che risiedono nella medesima abitazione, proprio per questo motivo il sistema non consente di creare delle username e delle password differenti per ciascun utente autorizzato ad accedere ai contenuti. Fino ad ora però la compagnia non avrebbe ancora trovato il modo di arginare il problema.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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