Skype e dubbi sulla sicurezza

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Skype e dubbi sulla sicurezza

Oltre un centinaio tra enti, organizzazione e privati avrebbero aderito ad un'iniziativa per l'invio di una lettera aperta alla Casa di Redmond in cui i soggetti coinvolti richiederebbero di disporre di maggiori dettagli sul livello di sicurezza garantito dal client VoIP Skype.

Nella missiva verrebbe in pratica richiesto che Microsoft produca un report sulla traparenza delle comunicazioni effettuate tramite l'applicazione di sua proprietà, qualcosa di molto simile a quanto viene già effettuato da tempo da altri colossi del Web come Mountain View e Twitter.

Il problema relativo al rapporto tra Skype e tutela della privacy sarebbe infatti molto più importante di quanto non si possa credere; questo perché il client vanterebbe oltre 600 milioni di utenti, molti dei quali residenti in paesi governati da regimi che monitorano costantemente le comunicazioni dei cittadini.

Un esempio per tutti: nella lettera viene richiesto di rendere noti i dettagli della partnership con il colosso asiatico TOM Online che opera in Cina; per collaborare con esso è stato necessario cedere sovranità riguardo ai dati gestiti dai server di Skype? E se sì, in quale percentuale?

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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