Uber bloccato per concorrenza sleale

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I giudici del Tribunale di Milano avrebbero accolto la richiesta presentata dai tassisti italiani per il blocco cautelare a carico del servizio Uber Pop; per quest'ultimo sarebbe ora attiva un'ordinanza di inibizione valida per l'intero territorio nazionale che continuerà a produrre i propri effetti fino all'accoglimento di un eventuale ricorso.

Il pronunciamento della Sezione Civile ambrogina sarebbe arrivato con qualche settimana di ritardo, era infatti atteso per l'11 di maggio ma venne poi rimandato a causa di un rinvio della prima udienza; quasi scontata l'intenzione da parte dei vertici e dei legali di Uber, piattaforma della quale Uber Pop è una costola, di ricorrere contro tale decisione.

Contro la divisione nostrana di Uber si sarebbero schierate un buon numero di cooperative di taxisti che, nel mese di aprile, avrebbero dato mandato ai propri avvocati di presentare istanza per il provvedimento cautelare ai danni di un servizio che, di fatto, trasforma qualsiasi operatore privato dotato di una automobile in un autista.

Secondo quanto dichiarato da Zac De Kievit, Direttore Legale di Uber per l'Europa, l'iniziativa del Tribunale potrebbe privare migliaia di cittadini italiani e non di un importante servizio per la mobilità urbana, una piattaforma aperta a chiunque che fino ad oggi avrebbe dimostrato un elevato grado di sicurezza, affidabilità ed economicità.

Rispondendo alle accuse di concorrenza sleale formulate dai taxisti, il dirigente avrebbe sottolineato inoltre che la sospensiva determinerà una perdita economica ingente per tutti i driver coinvolti fino ad oggi; il servizio Uber Black, più costoso perché basato su auto di lusso e autisti professionali, dovrebbe rimanere invece attivo.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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