Adverting on-line: si torna a discutere di WebTax

Dopo alcuni mesi di silenzio, la cosiddetta WebTax (o Google Tax) sarebbe ritornata sul tavolo del Presidente del Consiglio Matteo Renzi; il disegno di legge è stato promosso dal deputato PD Francesco Boccia e più volte contestato da alcuni colossi di Internet e non solo.

In sostanza la WebTax prevede che i soggetti (Google, tanto per fare un esempio) che operano in Italia, in particolare tramite l'advertising online, debbano dotarsi di una partita IVA del nostro Paese e pagare le tasse sulla base del regime fiscale in vigore nella Penisola.

Dalla parte della WebTax vi sarebbero alcuni dei più importanti editori del Belpaese, tra di essi la Mediaset che, nella persona del presidente Fedele Confalonieri, ha confermato la propria posizione durante il convegno "Economia digitale e industria culturale" svoltosi alla Camera.

Secondo Confalonieri per un'azienda non sarebbe corretto definirsi un'organizzazione di tipo tecnologico se poi le entrate maturate dalla stessa società provengono per la maggior parte dalla pubblicità; il riferimento a colossi come Mountain View, YouTube e Facebook appare immadiatamente chiaro.