Alphabet chiude Project Loon

Senza tanti clamori Alphabet (a cui fa capo Google) ha deciso di chiudere definitivamente Project Loon, una sfida avveniristica il cui obbiettivo era quello di portare connettività anche nelle aree economicamente più disagiate e remote del Mondo grazie all'utilizzo di palloni aerostatici alimentati tramite energia solare e in grado di volare fino alla stratosfera.

Come spiegato dallo stesso gruppo di Mountain View in un comunicato pubblicato nelle scorse ore, il progetto sarebbe stato un successo completo per quanto riguarda gli aspetti ingegneristici, nel contempo esso di sarebbe rivelato troppo costoso e con ritorni di investimento molto limitati. Ciò avrebbe reso Project Loon un ramo secco da tagliare.

Costi troppo alti e benefici in termini di Digital Divide troppo lenti

Come tutte le iniziative più ambiziose e tecnicamente complesse del gruppo capitanato da Sundar Pichai, anche quest'ultima era stata implementata all'interno della X Company. A determinarne la fine potrebbe essere stato anche il fatto che gli effetti benefici derivanti da un suo impiego diffuso si sarebbero rivelati non scontati e troppo lontani nel tempo.

Se completato, il Project Loon avrebbe potuto risolvere in problema del Digital Divide che colpisce ancora ampi strati della popolazione mondiale, a ciò sarebbe conseguita con tutta plausibilità una crescita economica per tutte le località interessate e maggiori opportunità di espansione del proprio business per aziende, come la stessa Big G, che sono sempre alla ricerca di nuovi mercati.

Alphabet avrebbe comunque intenzione di preservare una piccola parte degli sforzi effettuati fino ad ora, alcuni dei collaboratori impiegati fino ad ora nel Project Loon rimarranno in Kenya per effettuare ulteriori test di connettività. Tra l'altro anche Facebook è impegnata in un progetto simile, basato questa volta sui droni, del quale non si hanno però notizie da qualche tempo.