Il Belgio pone dei limiti al tracciamento di Facebook

Un tribunale belga avrebbe recentemente emesso una sentenza che di fatto dovrebbe limitare a 48 ore l'intervallo di tempo durante il quale Facebook potrà tracciare le attività degli utenti al di fuori del social network; secondo i giudici del Tribunale di primo grado di Bruxelles eventuali violazioni potrebbero essere punite con una sanzione pari a 250 mila euro.

Tale pronunciamento sarebbe stato una diretta conseguenza di un'iniziativa delle autorità del Paese, queste ultime infatti lamentavano la mancanza di un limite certo entro il quale Menlo Park potesse raccogliere i dati riguardanti un cittadino residente in Belgio anche nel caso in cui questo non facesse parte degli iscritti al Sito in Blue.

Sally Aldous, portavoce della corporation capitanata da Mark Zuckerberg, avrebbe già assicurato che la sua società ricorrerà in appello contro la decisione della corte; a suo parere infatti, avendo sede legale in Irlanda la piattaforma sarebbe obbligata a rispettare le leggi di questo stato in materia di privacy e non quelle specifiche degli altri paesi.

Oggetto della diatriba sarebbero anche in questo caso i cookies, file utilizzati per il tracciamento dell'utenza; i giudici infatti avrebbero contestato a Facebook il fatto di non limitare la propria raccolta di dati al social network stesso, ma di proseguire con tale attività per scopi commerciali anche quando i navigatori visitano altri siti Web.

E' bene precisare che la sentenza dovrebbe riguardare in particolare coloro che visitano una pagina del Sito in Blue ma non sono membri di esso, infatti a differenza degli iscritti questi ultimi non avrebbero prestato alcun consenso, implicito o esplicito che sia, per il trattamento dei propri dati personali alla multinazionale californiana.