La Cina blocca Clubhouse

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Se nel corso delle ultime settimane non avete deciso di isolarvi completamente da Internet e da qualsiasi mezzo di informazione, sicuramente avrete sentito parlare di Clubhouse, social network completamente basato sui messaggi vocali che in poco tempo è riuscito ad acquisire importanti investitori e a conquistare iscritti del calibro di Mark zuckerberg e Elon Musk.

Attualmente la piattaforma è disponibile unicamente per iOS mentre la versione per Android dovrebbe essere ancora in fase di implementazione, inoltre si accede ad essa esclusivamente tramite invito. Nonostante queste limitazioni la popolarità di Clubhouse è cresciuta rapidamente, tanto da attirare la censura cinese che ha deciso di bloccare l'applicazione nel proprio paese.

Il Regime di Pechino non tollera la forte tutela della privacy garantita da Clubhouse

Clubhouse gestisce i contenuti veicolati senza registrarli, tutti gli interventi degli utenti vanno semplicemente e rapidamente perduti, caratteristica che ne rende molto difficile il controllo da parte di autorità più o meno democratiche. Appaiono quindi abbastanza chiare le motivazioni per cui il servizio non sia risultato sgradito al regime di Pechino.

A ciò si aggiunga che uno dei primi gruppi di discussione creatisi in Cina, con ben 5 mila partecipanti, ruotava intorno ai fatti in alcuni casi tragici di piazza Tienanmen che nel 1989 videro tanti giovani cinesi protestare contro il potere politico di allora. Per evitare che il fenomeno potesse dilagare alimentando il dissenso si sarebbe quindi deciso di bloccare Clubhouse all'esordio.

A tal proposito è comunque importante sottolineare che l'applicazione è rimasta disponibile in Cina tramite AppStore soltanto per un periodo molto limitato di tempo, coloro che l'hanno installata hanno seguito quindi procedure di installazione differenti da quelle ufficialmente approvate da Apple e hanno potuto utilizzarla sfruttando VPN (Virtual Private Network) che sono vietate nel Paese asiatico.

Claudio Garau

Claudio Garau

Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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