Direttiva Copyright: l'Europa non cambia gli articoli 11 e 13

Si sono da poco conclusi i negoziati riguardanti la Direttiva sul Copyright, normativa in fase di discussione che dovrebbe modificare radicalmente le modalità per la tutela dei contenuti protetti da diritto d'autore in ambito europeo. Chi si aspettava importanti novità sulla revisione della bozza rimarrà probabilmente deluso, perché l'impianto iniziale è stato mantenuto sostanzialmente integro.

Nessuna modifica sostanziale agli articoli 11 e 13 della Direttiva

Come confermato da Julia Reda, componente del Partito Pirata che ha capitanato l'opposizione alla Direttiva in seno al Parlamento di Bruxelles, a nulla sarebbero servite le numerose voci contrarie agli articoli 11 ("Link Tax") e 13 ("Upload filter") che sono poi le misure attorno alle quali sono nate la maggior parte delle polemiche in merito.

Verrebbe quindi confermata l'intenzione di imporre una remunerazione a favore degli editori per la pubblicazione anche parziale di contenuti altrui e anche se condivisi dagli utenti di una piattaforma e non dai suoi titolari. In questo caso a pagarne le spese dovrebbero essere in particolare gli aggregatori di notizie (come per esempio Google News) e i social network.

I titolari delle piattaforme dovranno "inventarsi" dei filtri

Nello stesso modo starebbe diventando sempre più concreta la possibilità che i gestori di un servizio siano obbligati a creare un sistema di filtri in grado di individuare e bloccare contenuti tutelati da Copyright. La bozza finale non parla esplicitamente di "filtri", ma sarà difficile pensare a contromisure differenti considerando che la responsabilità di vigilare sugli upload verrà comunque spostata per intero sui gestori.

Il voto del Parlamento Europeo è atteso per Aprile

A questo punto non resta che attendere il voto del Parlamento Europeo che dovrebbe esprimersi tra marzo e aprile, attività che avverrà sulla base di piccole modifiche al testo iniziale come per esempio la possibilità di condividere gratuitamente meme e GIF, norme meno stringenti per le startup e la possibilità di citare singoli termini (?!) o proporre brevi riassunti di un contenuto di terze parti.