Diritto all'oblio: ex senatore denuncia Google

Un ex rappresentante della Lega presso il Senato Italiano di cui, per motivi che presto si chiariranno, non faremo qui il nome, avrebbe sporto denuncia contro il motore di ricerca di Mountain View e altri servizi analoghi per rivendicare il proprio "diritto all'oblio", cioè la possibilità di non reperire informazioni su se stesso in Rete.

A rappresentare gli interessi del denunciante sarebbero gli studi legali Leopizzi del foro pugliese di Lecce e Smith, Rogers & Partners negli USA (corte di New York); le richieste di risarcimento sarebbero abbastanza ingenti: 10 milioni di dollari per danni morali e materiali.

L'ex senatore non avrebbe intenzione di aggiudicarsi la somma richiesta in caso di vittoria in tribunale, l'idea sarebbe invece quella di "difendere un principio" e di devolvere l'intero ammontare del risarcimento ai familiari delle vittime della mafia.

Non è la prima volta che in Italia si parla di "diritto all'oblio", già lo scorso marzo un giudice del Tribunale di Chieti aveva imposto la cancellazione di un articolo da una testata informativa on-line su richiesta di alcuni denuncianti che rivendicavano la difesa della propria reputazione relativamente a fatti oggetti di un procedimento ormai archiviato.