Gli editori ricorrono contro il decreto sulla scuola digitale

L'AIE (Associazione Italiana Editori) avrebbe reso noto di voler presentare un ricorso al Tar contro il decreto ministeriale in materia di adozioni dei libri di testo in formato elettronico per l'anno scolastico 2014/2015, iniziativa nota anche come "Decreto Profumo".

Secondo quanto esposto da Giorgio Palumbo, presidente del Gruppo Educativo dell'AIE, il decreto in questione avrebbe imposto un'"adozione digitale forzata" contraria al riconoscimento delle autonomie delle scuole e alle capacità necessarie per essere pronti entro il periodo previsto.

In pratica, il timore dell'AIE è che il decreto costringa gli editori ad annullare gli investimenti già effettuati; attualmente i magazzini sarebbero già stati riempiti con le giacenze prodotte in base alle previsioni relative alle richieste di testi didattici per l'anno 2014/2015.

Sempre secondo l'associazione di categoria, nella sua stesura l'autore del decreto si sarebbe basato su un presupposto non comprovato dai fatti, cioè quello che l'introduzione degli e-book negli istituti scolastici possa comportare un abbattimento dei costi di produzione.