Euro digitale: le aspettative dei cittadini

Sono finalmente disponibili i risultati della consultazione pubblica effettuata dalla BCE (Banca Centrale Europea) sulla possibilità di introdurre un euro in formato digitale, qualcosa di molto diverso dal bitcoin (in quanto non esposto alle medesime fluttuazioni di valore) ma comunque alternativo alla moneta "fisica" così come la conosciamo.

L'iniziativa si è svolta fra il 12 ottobre 2020 e il 21 gennaio dell'anno corrente e ha coinvolto sia comuni cittadini europei che operatori del settore bancario. Le conclusioni contenute nel report confermerebbero che gli intervistati non sarebbero contrari all'iniziativa a patto che questa offra sufficienti garanzie in termini di riservatezza ed economicità.

Tra i requisiti maggiormente richiesti durante il sondaggio vi sarebbe al primo posto la tutela della privacy (citata in ben il 43% delle risposte), seguita dalla sicurezza (18%), dalla possibilità di utilizzare una valuta immateriale in tutta l'area dell'euro (11%), dall'assenza di costi aggiuntivi (9%) e dal supporto per l'impiego offline (8%).

Oltre 2/3 del campione avrebbe riconosciuto l'importanza di servizi innovativi che vengano offerti da intermediari e che siano in grado di permettere l'accesso a un euro digitale, questi ultimi inoltre dovrebbero essere integrati nei sistemi bancari e di pagamento attualmente in uso. In generale gli utenti vorrebbero poter usufruire di servizi aggiuntivi oltre ai soli pagamenti in euro digitale.

1/4 dei partecipanti alla consultazione avrebbe affermato infine che un euro digitale dovrebbe rendere i pagamenti transfrontalieri più veloci e meno costosi, nello stesso modo sarebbe stato espresso diffusamente il desiderio di potere utilizzare l'euro digitale anche al di fuori dell'area dell'euro seppur in presenza di prevedibili limitazioni.