Google: dipendenti sfiduciati?

Fino ad oggi il colosso di Mountain View era noto per essere uno dei posti di lavoro più ambiti al Mondo, specialmente tra i profili professionali più avanzati. Un recente sondaggio avrebbe però evidenziato come ultimamente all'interno dell'azienda si starebbe sviluppando un clima di crescente sfiducia nei confronti dell'attuale CEO Sundar Pichai.

I dipendenti di Google criticano le scelte aziendali

Diverse le motivazioni di questo stato d'animo: liquidazioni ritenute troppo elevate per i dirigenti in usicita dal gruppo, il sospetto che alcuni manager accusati di molestie sessuali siano stati immotivatamente protetti e un rapporto con l'industria bellica e il Ministero della Difesa USA troppo stretto per una compagnia il cui motto è "Don't be Evil".

Sfiducia nei confronti del CEO

A peggiorare le cose vi sarebbe stato quindi il "Googlegeist" (spirito di Google), una ricerca operata tramite il Cloud per determinare lo Zeitgeist (spirito dei tempi) all'interno di Big G. Stando alle risposte dei dipendenti, l'entusiasmo starebbe scemando sia riguardo alla "visione" di Pichai che riguardo alla sua capacità di accompagnare l'azienda nelle sfide future.

Le percentuali a favore dell'amministratore delegato sarebbero ancora molto elevate, 78% per quanto riguarda la vision e 74% relativamente al raggiungimento degli obbiettivi prefissati, ma risulterebbero nettamente inferiori a quelle registrate in passato, quando arrivavano a sfiorare senza particolare fatica i 100 punti.

Problemi di meritocrazia (e di retribuzioni)

Per una parte crescente della forza lavoro intervistata Mountain View non starebbe adottando una politica sufficientemente meritocratica riguardo alle retribuzioni per i lavoratori che non fanno parte del management. Si starebbe inoltre diffondendo la convinzione che certe posizioni lavorative riceverebbero un trattamento economico nettamente migliore lavorando per la concorrenza.