Il gruppo anti-berlusconi resta aperto (e cambia nome)

Nonostante le richieste del ministro Maroni, il gruppo "Uccidiamo Berlusconi" non chiude. Anzi, dopo l'enorme pubblicità ricevuta da TG, giornali e siti web il gruppo ospitato dal social network Facebook cresce: nonostante il rischio di incorrere in un'azione penale gli iscritti passano da 13mila agli attuali quasi 25mila!

La società di Paolo Alto, quindi, non è intervenuta come richiesto dalle autorità italiane ed il gruppo, tutt'ora attivo, ha semplicemente deciso di cambiare nome in "Berlusconi ora che abbiamo la tua attenzione... RISPONDI ALLE NOSTRE DOMANDE".

Nel frattempo la procura di Roma ha aperto un fascicolo per "minacce gravi" ed ha inviato una richiesta all'azienda californiana di fornire il supporto necessario alle indagini al fine di individuare i responsabili.