Internet è un bene comune, e come tale va tutelato

Ad affermarlo è il ministro degli esteri Giulio Terzi in occasione dell'IGF 2012 (Internet Governance Forum) di Torino. Il ministro, intervenuto con un videomessaggio, ha definito la Rete "il più grande spazio pubblico mai creato" nonchè "un bene comune" da tutelare.

L'intervento del ministro lascia ben sperare, ma c'è d'augurarsi che il governo ed il parlamento riescano a ben intendere il senso della "tutela" di cui sarebbe meritevole la Rete: il pericolo di un eccesso di regolamentazioni, soprattutto quando emanate da un consesso politico che non sempre ha piena consapevolezza della portata e dei meccanismi che muovono la Rete, rischia infatti di non assolvere un ruolo di tutela ma, viceversa, di andare a rallentare (se non addirittura bloccare) lo sviluppo e la diffusione di una adeguata cultura di Rete nel nostro paese (si vedano, ad esempio, le numerose proposte di legge circa la registrazione obbligatoria di testate on-line, la responsabilità dei provider per i contenuti pubblicati dagli utenti, ecc.).

C'è da dire che il Governo Monti, soprattutto grazie al ministro Passera, sembra aver colto l'importanza di Internet anche in qualità di motore di sviluppo economico, pertanto c'è d'augurarsi che l'aria nuova che sembra respirarsi in Italia non sia una brezza passeggera ma sia l'anticamera di una vera e propria rivoluzione tecologico-digitale che potrebbe rappresentare una tappa importante verso l'uscita dalla crisi.