All'Italia piace la dottrina Sarkozy sulla pirateria digitale

Dopo l'approvazione dell'HADOPI (Haute Autorité pour la diffusion des uvres et la protection des droits sur l'Internet) da parte del Senato francese, anche in Italia c'è chi preme perché il Parlamento approvi presto una legge più dura contro la pirateria digitale.

Gli editori che fanno capo alla AIE, le associazioni di fonografici come FIMI e AFI nonché gli operatori dell'industria dell'audiovisivo tra cui Univideo, hanno inviato una lettera per sensibilizzare le autorità del Belpaese e non solo sull'argomento relativo alla protezione dei contenuti protetti dalla condivisione illegale.

I destinatari del messaggio sono il Presidente francese Sarkozy (che ha fortemente voluto l'approvazione dell'HADOPI), il Presidente del Consiglio Berlusconi, il Ministro dei Beni culturali Bondi e il suo collega di dicastero transalpino Christine Albanel.

A questo punto, c'è solo da sperare che i nostri governanti non raccolgano l'appello, questo non perché si voglia prendere posizione in favore della pirateria, ma per evitare che in Italia si crei l'ennesimo carrozzone con annesso buco nero in cui fagocitare inutilmente denaro pubblico.