L'identificazione biometrica non funziona

Durante il Black Hat, conferenza di hackers tenutasi in questi giorni a Washington, sono state evidenziate le vulnerabilità di molte tecnologie per la sicurezza, tra di esse sono state sottolineate le debolezze intrinseche ai sistemi di identificazione biometrica come per esempio quelli basati sul riconoscimento facciale.

Il riconoscimento facciale avrebbe dovuto sostituire in breve tempo quello delle impronte digitali, ma uno studio presentato da Nguyen Minh Duc della Hanoi University of Technology ha evidenziato ed elencato numerosi sistemi per bypassare l'identificazione biometrica, in particolare quelli utilizzati dai notebook per riconoscere i volti tramite webcam.

Una delle procedure per raggirare il riconoscimento facciale sarebbe basato sulla semplice presentazione di una fotografia alla webcam, l'algoritmo di protezione non sarebbe infatti in grado di distinguerla dal volto ritratto; questo sistema è utilizzato dai minorenni giapponesi per utilizzare i distributori automatici di sigarette a cui per legge non potrebbero accedere.