Lockdown e High Tech, quando l'e-commerce non basta

Anche un settore estremamente innovativo come quello dell'High Tech starebbe subendo il contraccolpo del lockdown a livello mondiale che nel corso delle ultime settimane ha coinvolto i negozi fisici. Secondo i dati raccolti dai ricercatori di GFK l'e-commerce non sarebbe stato sufficiente a colmare le perdite in termini di vendite e il calo del giro d'affari per questo comparto sarebbe stato pari al 14% su base annuale.

Le stime farebbero riferimento al periodo compreso tra il 9 marzo e il 5 aprile mentre il monitoraggio riguarderebbe alcuni importanti mercati europei quali Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Italia. In tutti questi Peasi il commercio elettronico di beni legati all'High Tech avrebbe registrato un incremento, ma per compensare le perdite complessive del settore sarebbe stato necessario un dato 4 volte superiore.

Tra i prodotti in grado di vantare i maggiori aumenti vi sarebbero i monitor, con un +120% di vendite, le stampanti (+68%), i laptop (+62%) e le tastiere (+61%), ma a testimonianza del gran numero di persone destinate improvvisamente allo smart working e al telelavoro vi sarebbe soprattutto il dato delle Webcam con un incremento di 297 punti percentuali.

Tra gli altri segmenti dell'High Tech che, limitatamente all'e-commerce, avrebbero beneficiato maggiormente delle nuove abitudini dovute all'emergenza Coronavirus (SARS-CoV-2) vi sarebbero anche quelli del gaming (con un +65% a fotografare il dato italiano) e dei device per l'home entertainment, in particolare quelli di fascia entry level.

Quali sono le prospettive per il futuro? Sicuramente gli store online incrementeranno il loro giro d'affari relativo a software e dispositivi, ma le buone notizie per il comparto potrebbero tardare ad arrivare. Si consideri infatti che un mercato dinamico come quello della Cina, dove il lockdown è stato fortemente allentato da tempo, le percentuali di vendita sarebbero ancora ben lontane da quelle del periodo precedente al contagio.